Qui troverete risposte alle domande più comuni riguardanti la conservazione delle cellule somatiche per future terapie rigenerative. La nostra missione è di offrire una soluzione innovativa che combina la tecnologia avanzata con la cura personalizzata per garantire il vostro benessere futuro.
Ogni giorno che passa le nostre cellule subiscono un processo di invecchiamento. Se tra vent’anni doveste essere costretti a usare le vostre cellule del sangue per la riprogrammazione terapeutica – questo sarà l’approccio standard – non solo esse saranno due decenni più vecchie di adesso, ma avranno subito molte alterazioni genetiche e incontrato molti agenti infettivi, alterandosi anche in modo pericoloso. Conservare le tue cellule oggi permette di proteggerle per utilizzarle per una futura cura, evitando i danni da invecchiamento, i danni genetici e le infezioni virali che mutano il DNA, o i danni da radiazioni, per non parlare delle alterazioni indotte dall’ambiente (inquinamento, tossine, fumo). Ti curerai con le tue giovani cellule. Inoltre, conservando le tue cellule, avrai accesso a una fonte personalizzata di cellule per potenziali terapie rigenerative. Poiché sono geneticamente compatibili con te, il rischio di rigetto è trascurabile rispetto a quello significativo quando si utilizzano cellule di un altro individuo. Questo approccio personalizzato può migliorare l’efficacia dei trattamenti e ridurre le complicanze. Infine, lo faresti per la tua tranquillità: sapere di aver adottato misure proattive per salvaguardare la tua salute e potenzialmente accedere a trattamenti medici all’avanguardia può garantire tranquillità a te e ai tuoi cari. È una forma di assicurazione contro problemi di salute imprevisti che potrebbero verificarsi in futuro.
No, non viene conservato tutto il sangue. Una volta arrivato nei nostri laboratori, il tuo sangue viene lavorato dal nostro personale in modo da isolare e conservare solo la parte di cellule utile per la riprogrammazione.
Vengono conservate le cellule mononucleate del sangue. Queste sono le cellule che possono essere riprogrammate verso uno stato staminale pluripotente, permettendo loro di moltiplicarsi indefinitamente e di differenziarsi in tutti i tipi di cellule mature nel corpo umano.
Le cellule mononucleate conservate possono essere riportate indietro nel tempo attraverso un processo che le “differenzia”, ristabilendo la loro capacità di moltiplicarsi per sempre e di generare tutti i tipi di cellule mature nel corpo umano, nessuna esclusa. Queste ultime possono poi essere utilizzate per sostituire quelle morte in numerose malattie, eliminandone i sintomi clinici.
Le terapie cellulari avanzate che utilizzano questa tecnologia sono attualmente nella fase più avanzata di sviluppo. Le sperimentazioni cliniche per il Morbo di Parkinson, il diabete, la degenerazione maculare, le malattie del sangue, l’infarto cardiaco e l’ictus sono abbastanza avanzate. Sebbene al momento non vi siano terapie approvate per l’uso di routine, la loro applicazione clinica seguirà molto rapidamente. Questo è il motivo per cui è consigliabile conservare ora le proprie cellule giovani.
In linea di principio, ogni tipo di malattia può essere affrontato utilizzando l’approccio della riprogrammazione e le terapie cellulari avanzate. Tuttavia, ci possono essere alcune applicazioni il cui sviluppo può richiedere tempi più lunghi e tecniche aggiuntive alla riprogrammazione, come per esempio nel caso delle malattie genetiche. Il campo di queste terapie avanzate è in rapida espansione. Mentre leggi e lo sviluppo di queste applicazioni cliniche stanno avvenendo a un ritmo senza precedenti, numerose sperimentazioni cliniche sono in corso per diabete, ictus, Morbo di Parkinson, SLA, danni ortopedici e infarto del miocardio, solo per citarne alcune.
Conservare le cellule staminali beneficia non solo te, ma potenzialmente anche i tuoi familiari stretti. Ad esempio, se un fratello o un genitore dovesse sviluppare una malattia che potrebbe essere trattata con le cellule staminali riprogrammate e pluripotenti, avere un campione conservato che ha una più alta compatibilità genetica e immunologica rispetto a un donatore esterno potrebbe risultare salvavita.
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